Codice interno d'istituto
Codice interno d’Istituto per la prevenzione e il contrasto al bullismo e cyberbullismo
PREMESSA
Il bullismo è un fenomeno ampiamente diffuso tra i giovani e si concretizza in atti di aggressione che avvengono spesso in assenza di testimoni adulti. Il bullismo oggi non si realizza solo “in presenza” ma anche sui social e comunque in ambiente virtuale, determinando così quello che viene definito “cyberbullismo”.
Il fenomeno del cyberbullismo viene definito così dalla Legge 29 maggio 2017, n.71: "qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on-line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo" .
Quest’ultima forma di bullismo, esercitata a distanza attraverso strumenti informatici, si traduce in numerose forme di aggressione e molestie, accompagnate quasi sempre dall’anonimato ed accresciute dal fatto che la distanza del persecutore rispetto alla vittima rende più difficile la percezione della sua sofferenza. Il bullismo e il cyberbullismo devono essere conosciuti e combattuti da tutti in tutte le forme, così come previsto dalle leggi in vigore. La scuola deve farsi carico della prevenzione e della lotta al bullismo e al cyberbullismo anche perché il fenomeno ha talvolta inizio tra i banchi, per poi continuare anche al di fuori dell’ambiente scolastico.
Pertanto, visti:
●Visto il D.M. n. 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità”
●Visto il D.M. n.16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione del bullismo”
● Visto la nota MIUR prot. N. 3214/2012, che ha diramato le Linee di indirizzo concernenti “Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa”.
● Visto il D.M. n.30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”.
●Viste le Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo al cyberbullismo emanate dal MIUR in data 15/04/2015
●Vista la Legge n. 71 del 29/05/ 2017 recante Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
● Vista la Legge 17 maggio 2024, n.70, recante “Disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del e del cyberbullismo bullismo
● Visto la circolare ministeriale dell’11.07.2024 prot.5274 vieta l’uso del cellulare in classe anche ai fini educativi e didattici per gli alunni dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di 1^ grado.
1. Il bullismo è una forma di comportamento sociale di tipo violento e intenzionale di natura sia fisica che psicologica, oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo e attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l'atto in questione come bersagli facili e/o incapaci di difendersi. Qualsiasi atto di bullismo si ritiene deprecabile e inaccettabile e viene sanzionato severamente.
Sono da considerarsi tipologie persecutorie qualificate come bullismo: dare pugni, schiaffi; danneggiare o distruggere cose d’altri, rubare beni personali,insultare, minacciare, denigrare; pressare anche con allusioni sessuali; provocare l'isolamento sociale e l’esclusione dal gruppo; diffondere maldicenze, bugie sul conto della vittima.
2. Il cyberbullismo è un tipo di attacco continuo, ripetuto, offensivo e sistematico attuato mediante gli strumenti della rete. È un fenomeno molto grave perché in pochissimo tempo le vittime possono vedere la propria reputazione danneggiata in una comunità molto ampia, anche perché i contenuti, una volta pubblicati, possono riapparire a più riprese in luoghi diversi. Qualsiasi atto di cyberbullismo si ritiene deprecabile e inaccettabile e viene sanzionato severamente.
Sono da considerarsi tipologie persecutorie qualificate come cyberbullismo:
❖ Flaming: litigi on line nei quali si fa uso di un linguaggio violento e volgare.
❖ Harassment: molestie attuate attraverso l’invio ripetuto di linguaggi offensivi.
❖ Cyberstalking: invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto che la vittima arriva a temere per la propria incolumità.
❖ Denigrazione: pubblicazione all’interno di comunità virtuali, quali newsgroup, blog, forum di discussione, messaggistica immediata, siti internet ecc… di pettegolezzi e commenti crudeli, calunniosi e denigratori.
❖Outing estorto: registrazione delle confidenze – raccolte all’interno di un ambiente privato- creando un clima di fiducia, poi inserite integralmente in un blog pubblico.
❖ Impersonificazione: insinuazione all’interno dell’account di un’altra persona con l’obiettivo di inviare dal medesimo messaggi ingiuriosi che screditino la vittima.
❖ Esclusione: estromissione intenzionale dall’attività on line.
❖Sexting: invio di messaggi via smartphone ed Internet, corredati da immagini a sfondo sessuale.
3. L’Istituto, con tutte le sue articolazioni organizzative (Dirigente Scolastico, Collegio dei Docenti, Consiglio d’Istituto, personale ATA):
●individua, attraverso il Collegio dei Docenti, i Referenti e un Team con il compito di coordinare le iniziative per la prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo (d’ora in avanti ‘Team Antibullismo’);
● promuove l’educazione all’uso consapevole della rete internet e ai diritti e doveri connessi all’utilizzo della tecnologia informatica;
● prevede misure di sostegno e rieducazione delle studentesse e degli studenti a qualsiasi titolo coinvolti in episodi di bullismo e cyberbullismo;
●informa tempestivamente le famiglie degli alunni eventualmente coinvolti in atti di bullismo e cyberbullismo;
●fa rispettare le indicazioni contenute nel Regolamento d’Istituto e nel Patto di corresponsabilità in materia di prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo applicando nei casi previsti le sanzioni.
La prevenzione serve per creare una scuola attenta ai bisogni di tutti, in modo da ridurre il rischio e modificare i meccanismi responsabili del bullismo e del cyberbullismo. Il nostro Istituto prevede diversi momenti organizzati per gli studenti e i genitori, all'interno dell'anno scolastico, per sensibilizzare sul tema del bullismo e del cyberbullismo e giornate di sensibilizzazione sul tema, facenti parte anche dei nuclei tematici dell’insegnamento di Educazione Civica. Inoltre prevede formazione e sensibilizzazione per tutto il personale scolastico. La collaborazione con l’esterno riguarda le Forze dell’Ordine presenti sul territorio e la Polizia Postale con i quali si possono approfondire i temi della navigazione sicura in rete, per una cittadinanza attiva, digitale e responsabile.
4. Procedura da attuare nei casi di bullismo e cyberbullismo
(Vedi file allegato)
AZIONE 1:
- Segnalazione di comportamenti non adeguati e/o episodi di bullismo e/o cyberbullismo; può essere fatta da Docenti - Genitori - Personale ATA - Alunni, compilando il modello (Allegato 1).
- Il Team Antibullismo prende in carico la segnalazione e attiva la procedura.
- Verifica con scheda di valutazione approfondita (Allegato 2).
- Il Dirigente scolastico, insieme al Team Antibullismo, valuta in modo più approfondito la segnalazione, per certificare la tipologia e la gravità; si svolgeranno dei colloqui con gli alunni coinvolti; la valutazione approfondita potrebbe essere effettuata anche insieme alle famiglie coinvolte; i dati vengono registrati in un verbale.
- Scelta dell’intervento e gestione del caso
- Sulla base delle informazioni raccolte il team delineerà il livello di priorità dell’intervento e su questa base definirà le azioni da intraprendere.
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Livello di rischio di bullismo e di vittimizzazione |
Livello sistematico di bullismo e vittimizzazione |
Livello di emergenza di bullismo e vittimizzazione |
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Codice verde |
Codice giallo |
Codice rosso |
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Situazione da monitorare con interventi preventivi nella classe |
Interventi indicati e strutturati a scuola e in sequenza coinvolgimento della rete dei servizi se non ci sono risultati |
Interventi di emergenza con supporto della rete dei servizi |
AZIONE 4:
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ATTI DI BULLISMO E CYBERBULLISMO |
SANZIONI PREVISTE |
ORGANI COMPETENTI |
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Comportamenti violenti sia sul piano fisico (percosse, lesioni, danneggiamento, atti persecutori, molestie o disturbo alle persone) che su quello psico-emotivo (insulti, termini volgari e offensivi tra studenti, atti o parole che consapevolmente tendono a emarginare, a deridere e a escludere altri studenti). Le infrazioni relative ad atti di bullismo, elencate nel patto educativo di cor- responsabilità, se diffuse e condivise attraverso smartphone, tablet, su social network, servizi di messaggeria istantanea, ecc... costituiscono atti di cyberbullismo. |
Infrazione ritenuta lieve: INTERVENTO EDUCATIVO Infrazione ritenuta grave: SOSPENSIONE ATTIVA da 1 a 5 giorni Infrazione ritenuta gravissima con recidiva: SOSPENSIONE ATTIVA da 5 a 15 giorni REATO: procedura perseguibile d’ufficio ed eventuale allontanamento dalla comunità scolastica |
Dirigente Scolastico Team Antibullismo Team per l’Emergenza Docenti della classe |
SANZIONI
Oltre all’intervento educativo - preventivo si disporranno, ove necessario, nei confronti di chi assume comportamenti da bullo o da cyberbullo, delle misure disciplinari e delle misure di intervento che esplicitino come la scuola condanni fermamente i soprusi, i comportamenti aggressivi e ogni forma di prepotenza, sia online che offline. Ogni provvedimento disciplinare terrà conto della rieducazione e del recupero dello studente. Quando possibile, saranno privilegiate le sanzioni disciplinari di tipo riparatorio con attività didattiche di riflessione e lavori socialmente utili all’interno dell’Istituto.
AZIONE 5: MONITORAGGIO
Il monitoraggio costituisce l’ultima fase del protocollo di azione per la gestione dei casi. Si tratta di una fase importante del processo che permette al Team per la Gestione delle Emergenze di verificare la presenza di cambiamenti a seguito dell’intervento o degli interventi messi in atto.
È necessario prevedere momenti di follow up con le persone maggiormente coinvolte nella gestione del caso. Si possono organizzare, a seconda della situazione, colloqui di follow up con la vittima, con il bullo, con i famigliari, con gli insegnanti. Perché rimanga traccia di quanto emerso dal colloquio in funzione di una revisione più efficace del processo si usa la SCHEDA DI MONITORAGGIO (Allegato 3).
Allegati
Pubblicato il 02-12-2025



